Il 10 maggio del 2017, i carabinieri della città di Marsala, avevano arrestato ben 14 presunti mafiosi affiliati durante l’operazione “Visir”. La cattura era avvenuta dopo moltissime indagini che però avevano portato a questo importante risultato. risultato a cui oggi si aggiunge un nuovo importante tassello con la richiesta di condanna a 72 anni di carcere per ben 4 di loro.

La condanna per affiliazione mafiosa a Marsala

A richiedere una pena di 72 anni per le 4 persone coinvolte sono stati i pm della Dda della città di Palermo, Gianluca De Leo e Pierangelo Padova. Di quelle richieste complessivamente, la pena che risulta essere più severa è per Michele Giacalone, per cui sono stati richiesti ben 24 anni di carcere. Giacalone è un imprenditore edile di 50 anni che non risulta essere solo indagato per associazione mafiosa, ma anche per estorsione. L’estorsione sarebbe avvenuta a danno di una azienda che aveva avuto l’appalto per opere pubbliche.

Per il giovane di 28 anni Alessandro D’Aguanno, è stata chiesta una pena di 18 anni. Infine è stata richiesta una pena per 15 anni ciascuno per i due affiliati di Mazara del Vallo Fabrizio Vinci e Andrea Antonino Alagna. Tuttavia a richiedere queste pene non sono solamente i due pm di Palermo. A loro si sono infatti uniti anche i legali dal Tribunale di Marsala delle parti civili che sono state ammesse sempre all’interno del processo per l’operazione “Visir”.

Le parti già coinvolte nel processo “Visir” sono rappresentate dall’avvocato Giuseppe Novara e sono le Associazioni antiusura e antiracket Trapani e Sicindustria. Inoltre gli avvocati Giuseppe Accardo e Francesca Tolomeo rappresentano i fratelli Salvatore e Francesco Billeci. Ci saranno poi la LiberoFuturo di Palermo e “La Verità Vive” di Marsala rappresentata dall’avvocato Giuseppe Gandolfo.

L’inizio del processo

Il primo atto che vedrà la difesa di Giacalone, Alagna e D’Aguanno ad opera dell’avvocato Luigi Pipitone insieme a Chiara Bonafede, sarà il 28 gennaio. Sarà invece Vincenzo Catanzaro ad assistere Vinci.

Tutte le altre persone coinvolte nell’operazione “Visir”, che sono una decina, hanno deciso di optare per il rito abbreviato. Questo li ha portati l’11 luglio del 2018 subito alla condanna in primo grado da parte di Nicola Aiello, il gup della città di Palermo. In totale sono stati dati 114 anni di carcere. Colui che ha avuto la pena più dura è stato il sessantenne Vito Vincenzo Rallo, ritenuto il vero e proprio reggente della cosca mafiosa della città di Marsala. Rallo ha alle spalle già 3 condanne definitive per mafia.

De Leo ha affermato che le prove raccolte contro gli imputati sono davvero moltissime. Inoltre le pressioni interne che sarebbero tante e molto evidenti, sarebbero state in qualche modo “pacificate” niente meno che dall’intervento del superlatitante Matteo Messina Denaro. Un’ulteriore prova della gravità della situazione e della profondità dell’affiliazione.

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