L’imposta sui redditi delle persone fisiche, detta Irpef, non è nient’altro che una tassa da pagare allo Stato in base a quanto si guadagna. In pratica una buona parte del proprio stipendio, che si sia dipendenti o lavoratori autonomi, va direttamente nelle casse dello Stato, il quale preleva la percentuale sulla base di scaglioni stabiliti. Ovviamente si tratta della tassa più redditizia per il governo, ecco perché periodicamente si attuano delle riforme cercando di andare in contro a chi percepisce uno stipendio basso.

Chi paga l’Irpef?

La rata la versano tutti, che si tratti di lavoratori dipendenti a tempo determinato o indeterminato, pensionati o liberi professionisti. Mentre per i dipendenti e i pensionati l’irpef viene pagata mensilmente con ritenute sulla busta paga mensile, i lavoratori autonomi la pagano annualmente in occasione della presentazione del modello unico. Come già detto, più il reddito è alto, più la tassa è alta di conseguenza. Esistono 5 scaglioni di percentuale definita che vengono calcolati progressivamente: le aliquote partono dal 23% per i redditi fino a 15.000 euro fino al 43% per quelli oltre i 75000.

Quali sono gli scaglioni e modifiche del 2020

Nel dettaglio gli scaglioni Irpef sono così divisi:

1- 23% del reddito fino a 15.000 euro
2- 27% dai 15.001 ai 28.000 euro
3- 38% dai 28.001 ai 55.000 euro
4- 41% dai 55.001 ai 75.000 euro
5- 43% oltre i 75.000 euro

Per il 2020, l’obiettivo di ridurre le tasse sul lavoro ha portato ad una leggera modifica sugli scaglioni, che per quest’anno saranno così suddivisi:

1- 20% del reddito fino a i 28.000
2- 38% dai 28.001 ai 55.000 euro
3- 41% dai 55.001 ai 75.000 euro
4- 43% oltre i 75.000 euro

Come si calcola l’aliquota

Prendendo in considerazione i 5 scaglioni usati fino all’anno scorso, i lavoratori che percepiscono fino a 15.000 pagano un irpef di circa 3500 euro l’anno.
Chi rientra nel secondo scaglione paga la base del 23% fino a 15000 + il 27% dell’eccedenza fino ai 28.000. Chi fa parte del terzo paga il 23% fino ai 15000+ il 27% dell’eccedenza fino ai 28000 + il 38% dell’eccedenza oltre i 28001 fino ai 55.000 e così via.

Spese detraibili

Durante la presentazione dei redditi tramite 730, è possibile rientrare di una parte dei soldi versati quando si abbia un familiare a carico o si abbiano sostenuto spese deducibili. I costi rimborsati dallo Stato sono le spese sanitarie, quelle scolastiche, funebri, ristrutturazione edilizia e risparmio energetico.

Chi non paga l’irpef

Vengono esentati dalla tassa i pensionati che percepiscono meno di 8.125 euro l’anno. Chi possiede una sola unità immobiliare in cui abita, terreni che non rendono più di 180,00 euro, fabbricati fino a 500 euro, lavoratori dipendenti fino a 8000 euro, liberi professionisti fino a 4800 euro.

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