Dopo un susseguirsi di reazioni e ipotesi sulla fase 2, ecco che interviene il Presidente Conte facendo chiarezza. Il premier Conte ha sottolineato che il 4 maggio l’Italia ricomincerà ad aprire alcune attività, ma che tuttavia occorre un piano ben differenziato fra le varie regioni. Non si sa ancora esattamente quando il Presidente Conte parlerà alla nazione, ma ha fatto sapere che tutte le nuove normative verranno comunicate entro domenica. Questo è di certo molto importante per l’Italia per poter uscire da questa fase di crisi sociale ed economica. Tuttavia sempre guardando alla salute dei cittadini e mantenendo le precauzioni necessarie.

L’intervento del presidente Conte

Dopo giorni di questioni e di dibattito, finalmente è direttamente il Premier Giuseppe Conte a fare chiarezza su l’inizio della fase 2 del contagio da coronavirus. Non sembra esserci un’apertura per nessuna attività e nessuna regione il 27 aprile; richiesta fatta inizialmente da alcune regioni per poter ricominciare le attività. Il premier, infatti, sottolinea quanto sia importante ripartire prima possibile, ma quanto sia fondamentale farlo con le dovute accortezze precauzioni e nel momento migliore.

Conte sottolinea quanto le pressioni di questi giorni per un’anticipata riapertura siano state ancora inopportune. Questo perchè non si è così certi di essere fuori dal pericolo contagio e dunque è importante mantenere tutte le dovute precauzioni fino al termine. Al momento dunque, l’unica notizia certa è che il lockdown così com’è continuerà per tutti fino al 4 maggio. Solamente in seguito si potrà conoscere il piano dettagliato di apertura che probabilmente varierà di regione in regione.

Preoccupazione per una riapertura anticipata

Quello che rende impossibile una riapertura anticipata delle attività nelle varie regioni è la curva del contagio che diminuisce, ma molto lentamente.  È lo stesso Presidente Conte a dire di essere il primo a cui piacerebbe poter davvero riaprire immediatamente tutte le attività e uscire dal lockdown. Tuttavia è lui stesso a sottolineare che questo sarebbe un atteggiamento davvero il responsabile.

Il Presidente si rende conto della difficoltà che stanno attraversando i cittadini da ogni punto di vista, ma sarebbe molto peggio riaprire senza precauzione subito il 4 maggio o addirittura anticipatamente. Questo sarebbe un grave errore da evitare. Errore che rischierebbe di far ripiombare l’Italia in un incubo ancora peggiore rispetto a quello che già sta vivendo.

Tuttavia se non verrà immediatamente tolto il lockdown e tutte le misure che porta con sé, sicuramente il 4 maggio si avrà già un primo segnale di miglioramento. Miglioramento segnato dalla ripresa di alcune produzioni con l’effettiva messa in campo della tanto agognata fase 2. Una fase 2 che però non sarà solamente diversa dalla fase uno per le minori restrizioni, ma anche differente regione per regione.

La fase 2 differenziata tra regioni

Effettivamente era quello che ci si aspettava da tempo, ovvero avere una fase 2 differenziata fra regioni. Questo proprio a causa dell’andamento differente del contagio da nord a sud. Le regioni del sud fortunatamente hanno risentito meno del contagio da Coronavirus e stanno riuscendo ad uscire da questa situazione un pochino prima rispetto alle regioni del nord. Un’ottima notizia è arrivata ieri dalla regione Campania non è stato registrato nessun nuovo caso di Covid 19. Una notizia importantissima che di certo fa ben sperare.

Se le regioni del sud stanno riuscendo ad uscire da questa crisi, a fare ancora molta fatica sono le regioni del nord. In particolar modo Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto faticano ad uscire da questa crisi pandemica. Sono loro a segnare ogni giorno moltissimi nuovi contagiati.
Chi ha reagito meglio e sta effettivamente riuscendo, grazie ad una efficiente azione interna, ad uscire da questa crisi è di certo il Veneto. Chi però preoccupa di più in queste ore sono ancora Lombardia e Piemonte. Un Piemonte con una curva dei contagi sempre alta e un andamento dio miglioramento decisamente molto lento.

Le regioni del nord devono quindi immaginare una Fase 2 leggermente diversa rispetto probabilmente al resto d’Italia. Questo per evitare che questa curva epidemica vada a gravare anche su regioni che apparentemente sono uscite dalla crisi o stanno uscendo dalla crisi. Quello che più preoccupa a livello economico è che le regioni del nord sono anche coloro che trainano molto il paese e quindi un blocco prolungato di quest’ultime, sicuramente ha comunque un influsso molto negativo sull’economia italiana già provata. Tuttavia questo blocco e questa fase 2 differenziata è necessaria che ancora ci sia,  proprio quello di evitare di fare salire la curva dei contagi.

L’appello del presidente Conte

Le regioni del nord che hanno chiesto un riavvio addirittura anticipato del lockdownsono coloro che invece saranno probabilmente quelle che dovranno ripartire più lentamente delle altre, perché ancora in pericolo di contagio.

Il Presidente sottolinea di essere a conoscenza del fatto che moltissimi cittadini sono stanchi di questi grandissimi sforzi richiesti e che vorrebbero addirittura la totale abolizione delle regole istituite con il lockdown. Tuttavia questo non è possibile. L’esigenza delle imprese e di tutte le attività commerciali è di certo quella di ripartire il prima possibile per riprendere l’economia, ma una riapertura avventata sarebbe una decisione che potrebbe comportare invece gravissimi danni.

Conte fa appello al senso di responsabilità di tutti, non solo al suo. Quindi una decisione di questo tipo non può essere presa con leggerezza e non bisogna agire solo in base ai propri interessi personali e affidandosi ad un’improvvisazione. E’ fondamentale seguire la linea della cautela che è stata portata avanti con successo fino adesso per poter davvero uscire a ripartire in sicurezza e il più velocemente possibile.

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