Una storia terribile arriva dalla cittadina di Manduria, in Puglia in provincia di Taranto. E’ la storia che racconta la morte di un uomo, Antonio Cosimo Stano, in seguito alleviolenze di una baby gang di ragazzini che lo bullizzavano. La storia ha sconvolto tutta la cittadina Messapica e anche i dintorni proprio per l’efferatezza del comportamento di quelli che in realtà sono solamente dei ragazzini.
La baby gang di Manduria
La vittima era un uomo di 66 anni con problemi e disagi che lo tenevano lontano dalla società e che quindi era incapace di trovare delle amicizie o delle persone che potessero accorgersi di lui e che potessero soccorrerlo. L’uomo aveva seri problemi psichici che lo portavano ad avere un comportamento di questo tipo. Purtroppo per lui questo l’ha reso la perfetta vittima da parte di questi bulli.
L’uomo era stato trovato il 6 aprile proprio dalla polizia di Manduria in casa sua legato ad una sedia in condizioni davvero gravissime.
Era stato subito soccorso e portato in ospedale dove però, dopo circa due settimane di agonia, il 23 aprile è deceduto. Le lesioni riportate sul corpo portano proprio a questa baby gang di ragazzini che lo bullizzavano picchiandolo per estorcergli denaro e semplicemente, da come poi emerso dagli interrogatori, per divertimento. Quello che infatti rende ancora più agghiacciante questa vicenda è il fatto che questa Gang è formata da ragazzini poco più che adolescenti; ragazzini che non si rendevano minimamente conto di ciò che stavano facendo.
I ragazzi infatti liquidavano il loro comportamento come semplice marachella fatta ai danni di qualcuno che non poteva difendersi, anche se in realtà è stato ben più di questo. Anche con i genitori i ragazzi si sono giustificati dicendo che non pensavano che i loro scherzi potessero arrivare a quel punto. Alcuni hanno semplicemente risposto dicendo che hanno fatto tutto questo perché si annoiavano e quindi per ingannare il tempo.
Le chat tra i ragazzini
Il 66enne non ce l’ha fatta e dopo 15 giorni di agonia è deceduto in ospedale. I ragazzini della baby gang ora sono indagati per omicidio. Le forze dell’ordine stanno raccogliendo le prove e stanno valutando tutte le testimonianze dei ragazzi anche attraverso i social network. È proprio un ragazzo stesso della banda ad aver risposto ad un commento sul social network Facebook a chi gli chiedeva perché avesse fatto questo rispondendo con un semplice “per noia”.
Ovviamente queste dichiarazioni sono un aggravante di questa vicenda già di per sé terribile e di cui i ragazzi e i genitori dovranno farsi carico. Al momento le forze dell’ordine stanno mettendo insieme il puzzle per l’accusa contro la banda di ragazzini. Aver ucciso un uomo e per giunta indifeso e per noia è di certo un aggravante che li mette in una posizione, se possibile, ancora peggiore.