Questi giochi olimpici di Tokyo 2020 non smettono di stupire e anche di far pensare. Se lo sport è giustamente l’assoluto protagonista, non si può dire che molti altri temi non vengano trattati in queste Olimpiadi. Dopo il tema politico con il conflitto tra Israele e la Palestina, che ha visto due lottatori rinunciare alla competizione in segno di protesta contro Israele, il tema del sessismo e della scelta di alcune atlete di gareggiare in svariate discipline con una tuta lunga al posto del classico body e della solidarietà al Black Lives Matter della ginnasta Alvarado della Costa Rica che si è inginocchiata, ecco che si deve affrontare un altro tema importantissimo e fondamentale, che tocca tutti gli atleti: la salute mentale. A portare questo tema importantissimo è la stella della ginnastica Simone Biles, che ha annunciato il suo ritiro dall’Olimpiade.

Il ritiro di Simone Biles

La celeberrima ginnasta statunitense, la donna da battere entrata nella storia, ha rinunciato alle sue gare in queste Olimpiadi di Tokyo 2020. Dopo aver lasciato il posto ad una compagna di squadra nella gara a squadre della giornata di ieri, dove gli stati uniti si sono portati a casa la medaglia d’argento, oggi arriva la conferma ufficiale del ritiro della Biles anche dalle altre gare individuali.

Una scelta, quella di ieri, inizialmente motivata dagli addetti ai lavori con un piccolo infortunio. Sul momento si era detto che la Biles avesse avuto un problema alla caviglia e per precauzione era stata sostituita. La realtà operò, oggi è venuta fuori, manifestata dalla stessa Biles. La ragazza ha infatti spiegato come questo sport che rappresenta la sua vita e che l’ha sempre divertita, si sia trasformato in una gabbia.

Simone Biles ha spiegato che, una volta in pedana, si ritrova preda dei suoi demoni interiori che la gettano in uno sconforto incredibile e trasformano la sua vita in un incubo. La troppa pressione per queste gare, hanno fatto si che mentalmente la ginnasta subisse un crollo mentale. Crollo che deve salvaguardare prima di tutto, fermandosi e non partecipando alle altre competizioni.

La pioggia di critiche

Senza dubbio un crollo psicologico è dovuto a molti fattori già esistenti, ma qualcosa che innesca il meccanismo di detonazione definitivo deve esserci. In questo caso, la causa scatenante, è stata la feroce pioggia di critiche che la ragazza ha dovuto subire in seguito a qualche imprecisione di troppo nell’esercizio individuale che le è valso la qualificazione, ma in cui ha eccelso la nostra Vanessa Ferrari.

Molti sono stati i giudizi negativi e la pioggia di critiche ricevute dalla Biles nelle ore successive, critiche spesso feroci che si sono abbattute su un atleta giovanissima che già è entrata nella storia e che, come ogni essere umano, può sbagliare e ha delle debolezze. Debolezze che non sono state perdonate e che la Biles ha subito pesantemente, arrivando alla decisione di non gareggiare più in questa olimpiade. “Ho demoni nella testa, devo pensare alla mia salute”, queste le sue parole. Mai più giuste e che hanno trovato l’appoggio e l’incoraggiamento di tutti.

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