Tra le figure più complessa della mitologia greca non manca di certo Medea, nipote di Circe (la maga che incantò Ulisse_) che aiutò Giasone a recuperare il vello d’oro, e che uccise i suoi figli quando lui la tradì. Ma qual è la storia completa di questa maga? Dov’è nata? Chi erano i suoi genitori? Cosa le è successo dopo aver lasciato Giasone e ucciso i suoi figli?
La storia di Medea
Ricostruire la storia di un personaggio come Medea può essere complesso, visto che proviene da varie fonti. Di lei si sa che era figlia di re Eete, sovrano della Colchide, e questo era figlio di Elio, il dio del sole, e fratello della maga Circe e di Pasifae, regina del re di Creta. Questo re ebbe tre figli, di cui uno da una ninfa del Caucaso, mentre Medea e sua sorella Calciope le ebbe da un’oceanina, Idia.
Oltre che una maga, quindi, Medea era anche una semidea. Quando Giasone giunse nella Colchide, lei lo aiutò a recuperare il noto vello, custodito da un terribile drago, e in seguito anche per eliminare Pelia, lo zio di Giasone che aveva usurpato il trono del padre, sempre con la sua magia.
La loro storia, tuttavia, non fu una favola a lieto fine: nella Medea di Euripide, ambientata dopo dieci la conquista del vello, a Giasone viene proposta in sposa Glauce, figlia di Creonte, re di Corinto, e quindi lui decide di ripudiare Medea, che sarebbe costretta ad andare in esilio. Allora Medea non solo fa avere a Glauce dei doni intrisi di veleno che la uccidono, ma uccide anche i suoi due figli, per punire il marito.
A questo punto, Medea si rifugia presso la corte di Egeo, re di Atene, con il quale concepisce un figlio, ma dopo il ritorno di Teseo, nonostante gli inganni per allontanarlo, Medea è costretta di nuovo a fuggire con il suo ultimogenito, e allora torna nella Colchide, dove si riconcilia con il padre.
Medea nella cultura di massa
La figura di Medea, come molte altre, è stata soggetto di vari quadri, sculture, libri e film. In alcuni casi viene presentata come una donna e una strega spietata e vendicativa, ma da un’altra parte è anche figura tormentata e che cerca di sopravvivere.
E’ sicuramente una figura che segue la scia del femminismo, come nel libro di Christa Wolf, che descrive una Medea che si ritrova in una terra straniera, per amore del marito, ma che col tempo si rende conto di essere una presenza ostile, e vive anche momenti di astio e razzismo. Nel suo romanzo, non è lei a uccidere Glauce, che in realtà la suicida, ma gli abitanti di Corinto fanno ricadere su di lei la colpa e le uccidono i figli, sempre incolpandola di tale crimine. La donna, allora, disperata e sola, comincia a vagare per la Grecia.