Dopo la tragedia che è avvenuta a Genova, tutte le infrastrutture italiane stanno progressivamente passando sotto la lente di ingrandimento. Alcuni snodi sono già stati chiusi per qualche periodo proprio per mettere in sicurezza il tratto ma purtroppo le opere di intervento non sono terminate. Proprio in Liguria, infatti, ci sarebbero altri due viadotti che rischierebbero il cedimento.Questo è quanto emerso dalle ultime indagini sulle infrastrutture fatte nella regione Liguria. Dopo il crollo del ponte Morandi si è ovviamente intervenuti per cercare di valutare i rischi legati a tutti i principali snodi ed eventualmente ripristinarli. Sono stati fatti alcuni interventi di manutenzione che fino a quel momento non erano stati fatti per mettere in sicurezza le strutture. purtroppo però, moltissime sono le strutture non sicure che devono essere ancora messe in sicurezza. Tra queste proprio 5 viadotti, di cui due in Liguria, che potrebbero subire cedimenti.

Questa segnalazione arriva direttamente dalle valutazioni e dalla redazione di un report di Autostrade. La Procura alla vigilanza del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, segnalerebbe proprio questo. Delle cinque infrastrutture segnalate due sono nella regione Liguria: il Pecetti, nei pressi di Mele, e il Gargassa, in quel di Rossiglione sulla A26. Le altre tre infrastrutture pericolanti si trovano in centro Italia e in particolar modo sono: il Paolillo sulla A16, il Moro sullaA14 e il Sarno sulla A30.

L’intervento sulle infrastrutture

I dati che emergono non sono incoraggianti perché fortunatamente le strutture adesso sono in manutenzione ma la loro condizione era pessima. Dall’analisi dei dati del report, infatti, emerge una situazione decisamente grave. Alcune di queste infrastrutture sarebbero state più a rischio cedimento del Ponte Morandi. Le loro condizioni sono molto più precarie e le crepe nei pilastri decisamente più importanti.

Fortunatamente nessuno di loro ha ceduto perché rispetto al Ponte Morandi la portata è sempre stata inferiore. Il problema del ponte Morandi, infatti, è stato anche il fatto che il ponte è stato sottoposto ad una forte sollecitazione perché snodo centrale dei trasporti su strada. Per questo motivo la sua manutenzione doveva essere fatta in base al suo utilizzo e al carico sopportato.

Al momento le infrastrutture segnalate sono in manutenzione per poter ripristinare completamente le condizioni ottimali. purtroppo la viabilità spesso ne risente ma il problema sicurezza è di certo prioritario. purtroppo non si è intervenuti prima ma solo in seguito al crollo del ponte di Genova. Al momento si sta pensando di attuare un piano di manutenzione programmato, come dovrebbe essere, per evitare in futuro catastrofi di queste dimensioni.

Anche altre infrastrutture sono adesso al vaglio delle autorità di competenza per far si che gli interventi, se necessari, vengano fatti il più velocemente possibile. La tempestività è fondamentale e per questo si sta attentamente valutando il da farsi.

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