Per il centenario della nascita di Margherita Hack, nota astrofica italiana, morta nel 2013, sono diverse le iniziative che sono state proposte, e a Milano alla scienziata è stata dedicata una statua. Ma dove è situata? Come è fatta?
Margherita Hack
E’ doveroso spendere un paio di parole sulla nota astronoma. Nata a Firenze il 12 giugno 1922, da padre contabile e madre miniaturista presso la Galleria degli Uffizi, la Hack compì i suoi studi prima al liceo scientifico Galileo e poi si laureò in fisica nel 1945, con la votazione di 101/110. La sua carriera di scienziata cominciò a prendere piedi negli anni Sessanta, quando divenne professoressa ordinaria di astronomia all’Università di Trieste, per poi proseguire le sue ricerche in altri istituti, anche all’estero, ma il suo primo impiego fu all’Osservatorio astronomico di Arcetri, di Firenze, dove si occupò di spettroscopia stellare.
Oltre ad essere una scienziata, da giovane la Hack praticò anche pallacanestro ed atletica leggera, e i suoi interessi erano rivolti anche ai diritti civili e degli animali. Per quanto riguarda la sua vita privata, si sposò con Aldo De Rosa nel 1944, con una cerimonia religiosa, anche se lei si è sempre dichiarata atea. I due non ebbero figli.
Importanti sono stati i suoi studi sulle Cefeidi, le stelle variabili, su cui basò la sua tesi di laurea, e lei gli spiegò così: “sono stelle caratterizzate dall’estrema regolarità delle loro variazioni luminose e la loro grande importanza consiste nel fatto che c’è una stretta relazione fra il periodo di variabilità e il loro splendore intrinseco”. Oggi, queste stelle sono considerare punti fondamentali per misurare le distanze delle galassie. Un altro studio importante della Hack fu quello dell’osservazione delo spazio ai raggi ultravioletti, per valutare fenomeni che non sarebbero visibili, come le quello delle stelle che muoiono.
La sua statua
A voler realizzare la sua statua è stata la Fondazione Doloitte, in collaborazione con Casa degli Artisti ed il comune di Milano. Tra le otto artiste italiane ed internazionali su cui doveva ricadere la scelta per realizzare la statua fu selezionata l’artista bolognese Sissi. Secondo la presidente della Casa degli Artisti, Valentina Kastlunger, i criteri del concorso includevano la riconoscibilità e la riflessione del monumento nello spazio pubblico.
La prima statua dedicata all’astronomia, alta due metri e settanta centimetri e chiamata “Sguardo fisico“, è stata poi posta, il 13 giugno 2022, sotto le querce del Rachini, davanti alla facciata dell’Università Statale Cà Granda. Essa rappresenta una spirale a due braccia, dalla quale emerge la figura della Hack che si avviluppano e crescono dalla terra, e la scienziata ha tra le mani un cannocchiale con il quale osserva l’alto. A pochi passi si trova una targa con la frase “Il cielo è sempre stato un libro aperto”. A Milano, questa è la seconda statua dedicata ad una donna su suolo pubblico, dopo Cristina Trivulzio di Belgiojoso, escludendo Madonne, Sante ed Allegorie.