Una delle regioni italiane più colpite dal Coronavirus e che più di tutte le altre ha cercato di lavorare a se stante fin dall’inizio, è il Veneto. Il governatore Zaia, fin dalle prime fasi dell’epidemia in cui la regione Veneto risultava una di quelle a contagio più alto, ha iniziato a muoversi abbastanza per conto suo. Sia dal punto di vista della produzione delle mascherine, che dall’organizzazione, Zaia aveva deciso di prendere in mano la situazione della sua regione. Il lavoro fatto è stato abbastanza indipendente dal governo, pur rispettando sempre tutti i decreti. Cosa che sta facendo anche in questi giorni che precedono la fine del lockdown che però, avverte, potrebbe ripartire.
Le scelte della regione Veneto
Ovviamente i Decreti emanati dal governo vengono rispettati da tutte le regioni e il Veneto non fa certo eccezione. Tuttavia, fin dall’inizio della crisi epidemica, il governatore Zaia aveva deciso di intervenire con misure ancora più stringenti e con la creazione di dispositivi di protezione, non certificati, ma che potessero tamponare la situazione.
Anche in questo momento, in cui il Premier Conte ha emanato il nuovo decreto per la Fase 2 con l’allentamento del lockdown, Zaia avverte i suoi cittadini. Il governatore del Veneto, infatti, ha fatto chiarezza su come si muoverà in caso di nuovo aumento del contagio.
Le regole del Governatore Zaia
Nonostante la Fase 2 abbia optato per un allentamento delle misure e una parziale ripresa, il governatore Zaia ha però fatto sapere di essere pronto a revocare questi permessi, qualora la sua regione avesse nuovi problemi di contagio. Zaia ha infatti fatto sapere di voler valutare un piano strategico con dei margini da non superare per evitare un nuovo rischio contagio.
Il governatore del veneto ha infatti deciso di stabilire un “numero massimo” di posti da poter raggiungere in terapia intensiva, prima di tornare a revocare i permessi. A suo dire questo verrà fatto per evitare che ci sia una nuova ondata di contagi che possa mettere in crisi gli ospedali. Se si dovesse raggiungere la soglia di sicurezza imposta, si ripartirebbe con il lockdown e molte aperture verrebbero revocate.
Zaia ha inoltre sottolineato che la regione Veneto sta predisponendo un piano per effettuare fino a 30 mila tamponi al giorno entro l’estate. Questo per poter avere una mappatura più dettagliata del contagio. Una risorsa che ritiene davvero importante per poter lavorare in sicurezza e poter davvero uscire da questa terribile crisi.
Il governatore del veneto ha inoltre sottolineato come la sua regione sia anche l’unica che giornalmente informa i cittadini tramite le stime reali del contagio. Questo per poter avere sempre una visione dell’insieme di cosa sta realmente accadendo. Secondo Zaia il cittadino deve essere sempre informato al massimo, sia per trasparenza, che per coscienza.