Nella giornata di ieri un ragazzino è stato aggredito nel pieno centro di Marsala da un gruppo di ragazzi che avevano intenzione di derubarlo. L’episodio è avvenuto intorno alle 14,00 nel centro cittadino nei pressi di Via Garibaldi non lontano dal Caffè Letterario. Sul momento il ragazzo non ha detto nulla ed è stato trovato in stato confusionale su un marciapiede dai genitori che non vedendolo tornare si sono allarmati. Una volta trovato i genitori, informati dell’accaduto, l’hanno subito convinto a sporgere denuncia.
Inizialmente il ragazzino di 12 anni, Vincenzo Pipitone, è stato aggredito e derubato dalla baby gang ma non è stato in grado di reagire. Lo shock sembra essere stato talmente violento e inaspettato che il ragazzino non è riuscito a tornare a casa ed è rimasto da solo su un marciapiede. I genitori non vedendolo tornare e non riuscendo a mettersi in contatto con lui.
E’ molto probabile, dai dati emersi, che la baby gang non sia nuova a questa tipologia di azioni. Questi ragazzi erano già stati segnalati tempo fa e uno degli episodi che li coinvolgevano riguardava un pestaggio avvenuto in uno dei garage del palazzo Grattacielo in Via Curatolo. Questo episodio era poco chiaro e i ragazzi non erano stati identificati con chiarezza.
Le forze dell’ordine si sono immediatamente attivate per cercare di indagare sull’accaduto già in quel momento ma, ad oggi, hanno qualche elemento in più grazie alla denuncia arrivata nelle scorse ore.
Episodi di bullismo a Marsala e non solo
Purtroppo una delle piaghe dei nostri giorni è di certo il bullismo. Se prima purtroppo esisteva il bullismo solo come entità fisica, ad oggi, esiste anche e soprattutto il bullismo digitale che spesso ha anche riscontri molto molto gravi. Il bullismo digitale spesso sfocia poi in quello fisico e ad andarci di mezzo sono i ragazzi più giovani e magari più deboli. Giornalmente si sentono notizie che parlano di atti di bullismo e non ultimo quello avvenuto a Marsala.
In ordine di tempo quello di Marsala purtroppo è solo l’ultimo di una lunga serie di atti vandalici e bullismo che moltissimi ragazzi oggi sono costretti a subire dai loro coetanei. Per la polizia non è facile indagare proprio perché questo fenomeno ha spesso radici profonde e i ragazzini vittime non hanno il coraggio e la forza per denunciare.
Spesso, soprattutto per il bullismo digitale che ha la forza di arrivare in tutta la rete, le vittime sono arrivate a compiere gesti estremi come il suicidio. Intervenire è importantissimo ma bisogna cercare di collaborare e soprattutto di stare vicino ai ragazzi più deboli che magari vengono presi di mira. Molto è stato fatto in questi anni anche dalla polizia postale e molto si sta facendo. La denuncia è di certo il primo passo per riuscire a risolvere questo problema.