Le Olimpiadi invernali di Pechino, fissate per il 4 febbraio 2022 (e che dureranno fino al 20), hanno suscitato non poche domande, soprattutto inerenti alle misure di sicurezza anti-pandemia. Ma che cosa si sa della loro organizzazione? Per saperne di più, si può continuare a leggere questa pagina.

Le misure di sicurezza

Il capo di stato cinese Xi Jinping ha dichiarato, per l’apertura del Forum economico di Davos, che i giochi saranno sicuri, concetto che ha ribadito anche a Thomas Bach, il presidente del Comitato olimpico internazionale, illustrando quali sarebbero state le misure anti-pandemiche, dai tamponi a dei giochi a circuito chiuso.

Già per la cerimonia d’apertura del 4 febbraio, la Cina ha cercato di risolvere problemi sia inerenti al Covid-19 che all’inquinamento atmosferico. Per quest’ultimo, come per i giochi del 2008, sono previsti blocchi al traffico nella capitale cinese, per gare di maratona, ciclismo e marce. Invece, sono stati “riclicati” gli stessi impianti del 2008 per gare al coperto, come il “Cubo d’acqua” per le gare di nuoto, o “il Ventilatore” lo stadio Nazionale dove si tengono partite di hockey, ginnastica e pallavolo. Centrale è anche l’uso di tecnologie per l’energie rinnovabili.

Contro il Covid-19, invece, tra le varie misure di sicurezza, è stata adottata la bolla olimpica, ovvero un enorme bolla di quasi ducento chilometri che al suo interno comprende varie “mini-bolle”, dove non solo si terranno le gare  e le cerimonie, ma si troveranno anche alloggi e spazi comuni. Per entrarvi, sarà necessario aver completato il ciclo vaccinale, almeno da due settimane. In alternativa, sarà necessario rispettare una quarantena di ventuno giorni dopo essere entrati nel paese, tramite il PEK (l’aeroporto internazionale di Pechino).

Per gli atleti sono stati allestiti tre villaggi, di cui uno alla periferia a nord Pechino, uno in una zona centrale ed un altro nella località di Zhangjiakou, a duecento chilometri dalla capitale, ed in quest’ultimo verranno ospitati chi pratica sport come il salto con gli sci, lo snowboard, il freestyle, etc.

Le critiche

Verso le olimpiadi invernali di Pechino, non sono state poche le critiche, ma queste erano rivolte non alle misure di sicurezza adottate dal paese, ma sulle restrizioni della libertà d’espressione. A denunciare quest’ultimo fatto è stata, soprattutto Sophie Richardson, direttrice dell’organizzazione non governativa Human Rights Watch, che ha sottolineato che gli atleti impegnati saranno controllati e spiati, con controlli capillari ed intelligenza artificiale. “Se parlano, rischiano di fare la fine di Peng Shuai”, ha dichiarato la Richardson.

E’ la stessa Cina che mette in guardia gli atleti stranieri, comunicando loro che potrebbero incorrere in punizioni con prese di posizione o discorsi che violano la legge cinese o lo spirito olimpico. “Qualsiasi posizione in linea con lo spirito olimpico sono sicuro sarà protetta e qualsiasi comportamento o discorso contrario, in particolare contro le leggi e i regolamenti cinesi, sarà soggetto a determinate punizioni”, ha detto in un briefing del gennaio 2022 il vicedirettore generale del Dipartimento per le relazioni internazionali di Pechino 2022, Yang Shu.

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