Nelle lettere, quando ci si rivolge del lei a qualcuno, non è strano trovare l’abbreviazione di “spettabile”, all’inizio. Ma come si scrive in forma abbreviata? E quando si usa un termine del genere, oltre che nelle lettere?

Il termine

Il vocabolario Treccani definisce il termine “spettabile” come “degno di particolare considerazione e riguardo” aggiungendo che questa persona viene usata, ormai, solo per una corrispondenza commerciale, con valore generico, ed infatti in diverse lettere di questo genere di corrispondenza, che sia ad una ditta o a una persona in particolare, si legge la sua abbreviazione, “spett“.

Essa deriva dalla parola latina spectabĭlis, che significa ragguardevole o cospicuo, derivata a sua volta dal verbo spectare, ossia guardare. A parte che nelle comunicazioni ufficiali, non sembra, quindi, che questa parola venga usata spesso.

Alcuni esempi

Se si vuole fare un esempio sull’uso di questo termine, si può citare una frase dello scrittore Francesco Piccolo, ovvero: ” ‘si avvisa la spettabile clientela che i prodotti sono protetti da un sistema di allarme’. Ci chiamano «spettabile» intanto che ci dicono: siete dei ladri, ma state attenti che vi becchiamo”.

Online è possibile trovare degli esempi di lettere ufficiali che iniziano proprio con questo termine, più che altro indirizzati a ditte, dirigenti oppure datori di lavoro. Viene usato, quindi, nell’intestazione, che può iniziare con “Spett. Ditta”, seguito dall’indirizzo ed altri dati dell’azienda a cui ci si rivolge.

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