Joan Miró e’ stato di sicuro uno dei pittori più eclettici del Surrealismo, perche’ i suoi dipinti immediati e vivaci sono, in realta’, ricchi di significati. Ma cosa si sa di lui?
La sua biografia
Joan Miró i Ferrà nacque a Barcellona il 20 aprile 1983, ed e’ sempre nella sua citta’ natale che studio’ presso l’Accademia Dalí, avvicinandosi al Fauvismo e al Dadaismo, senza scordare gli insegnamenti della cultura popolare catalana.
Gia’ allora comincio’ a definirli il suo stile particolare, staccandosi da tutti gli altri, e concentrandosi sul rilievo del dettaglio, stagliato su un fondo di un colore unico. Agli inizi degli anni Venti si reco’ anche a Parigi, dove frequento’ Picasso ed altri artisti appartenenti alla sua cerchia, sposando così gli ideali del Surrealismo. Da allora, uso’ al massimo due colori nelle sue tele.
Tra gli anni Trenta e Quaranta, le sue opere assumono toni sempre più onirici, usando colori come il rosso, il blu e il giallo. Sempre in quegli anni traspirano dai suoi lavori anche le atrocita’ della guerra, ma al termine di essa si concentro’ sulla litografia, la scultura e la pittura su ceramica. Nel 1954 vinse il premio per la grafica alla Biennale di Venezia, per i Murales del Sole e della Luna, realizzati per la sede UNESCO di Parigi. Morì novantenne a Maiorca, nel 1983, dipingendo anche nei suoi ultimi anni.
Le sue opere
Tra le opere di Miró si possono citare:
- La casa delle palme, realizzato nel 1918 a Mont-roig del Camp, e ritrae una casa con una palma davanti, che e’ probabilmente la sua casa in catalogna. Oggi si trova nel Museo Nazionale d’Arte Reina Sofía, a Madrid;
- Il campo arato, o Terra arata, risale al 1924, ci sono raffigurate la sagoma di un bovino e di ominidi, simili a quelli delle figure rupestri, e con elementi che potrebbero ricordare la pittura fiamminga. Attualmente, si trova al Guggenheim Museum di New York;
- Il carnevale di Arlecchino, del 1924-1925, vi si trovano delle figure ibride e antropomorfe che si muovo a ritmo di musica, attorno ad un Arlecchino surrealista, che si riconosce nella figura centrale con la maschera bicolore. E’ conservato presso la Albright-Knox Art Gallery di Buffalo, negli USA;
- Persona che getta una pietra ad un uccello, dipinto del 1926, in cui si vede un uomo-arco ed un uccello-freccia, che vanno a simboleggiare la superiorita’ dell’uomo sulla natura;
- Le costellazioni, ventitre’ tempere realizzate nel 1940, che ha dipinto ispirato dal cielo notturno che osservava da bambino con il padre, grande appassionato di astronomia;
- Dona i ocell, una delle sue sculture, realizzata in calcestruzzo e caramica, e’ stata tra le ultime sue opere (risale proprio all’anno della sua morte). E’ situata nel parco dedicato all’artista, a Barcellona, e si erge per ventidue metri di altezza.