La situazione Coronavirus in Italia sta purtroppo peggiorando vertiginosamente. La curva dei contagi continua ad aumentare e non c’è nessun accenno di diminuzione, così come per i deceduti. Se le regioni del nord sono sempre più sotto pressione e in particolare la Lombardia ha una situazione difficilissima, il virus sta arrivando prepotentemente anche al sud. Non si riesce ancora a capire se si tratti di veri e propri focolai nuovi o se invece i nuovi contagi sono il frutto dei ritorni al sud di due settimane fa. La sanità è messa a dura prova e se al nord sembra per ora reggere, al sud i problemi potrebbero essere decisamente più gravi.

La situazione nelle regioni del sud Italia

Nelle regioni del sud dello stivale si stanno avendo i primi disagi a causa del contagio di Coronavirus. Se già molti erano stati i contagi di persone che a inizio mese non sapevano di aver contratto la malattia e si trovavano al sud come turisti, ora molti sono anche i contagiati a causa del rientro dei parenti delle regioni del nord.

Quando due settimane fa il Premier Conte ha annunciato che la zona rossa si sarebbe espansa includendo anche la Lombardia e altre 11 province, molti sono coloro che sono fuggiti dal nord e in particolare da Milano, per far ritorno dalla famiglia nel sud Italia. Se questa è stata una decisione dettata dal cuore, le conseguenze sono invece funeste e scellerate.

Moltissimi sono infatti coloro che sono tornati e che hanno portato con se il virus, che ora ha infettato anche le famiglie. Se circa il 15% delle persone già sono partiti da nord con la febbre, molte altre erano contagiose ma ancora non lo sapevano o addirittura erano asintomatiche. Sono proprio questi ultimi casi a creare i problemi più grossi, poichè possono infettare altre persone ma senza esserne consapevoli.

La situazione dell’ospedale a Marsala

Una situazione non poco difficoltosa è quella che sta vivendo la Sicilia e la città di Marsala. Anche nella provincia di Trapani i casi di contagio crescono continuamente. La vera problematica è cercare di contenere il virus e soprattutto di non far rischiare coloro che già si trovano in ospedale e tutto il personale sanitario.

Un grande problema che si verifica anche qui, purtroppo, è proprio il contagio di medici ed infermieri che ha un duplice riscontro negativo. Da un lato si hanno più persone contagiate che rischiano di avere seri problemi di salute, dall’altro vengono meno risorse fondamentali che rischiano di mandare in tilt l’organizzazione dell’ospedale.

Per questo motivo nell’ospedale di Marsala, è stato deciso di chiudere completamente al pubblico due interi piani dell’ospedale. Sono il piano terra e il quarto piano ad essere stati interdetti al pubblico per poter permettere uno svolgimento migliore delle attività sanitarie senza incorrere in rischi maggiori di quelli già corsi.

Questi due piani dell’ospedale sono stati scelti per essere utilizzati per tutti i pazienti ricoverati per il Coronavirus. I reparti, infatti, sono completamente operativi, ma gli unici a poter accedervi sono medici ed infermieri. Questo per una maggiore sicurezza e per garantire un isolamento efficace ed evitare altri casi di contagio all’interno della struttura.

Al momento all’interno sono ricoverati solamente due pazienti positivi al Covid-19, ma purtroppo non si esclude ci possano essere altri casi che necessitino di un supporto adeguato. Supporto che serve per cercare di dar respiro ad una sanità inc risi totale sia per le strutture, che soprattutto per il materiale, che purtroppo manca.

La protesta dei medici senza materiale sanitario

La chiusura dei reparti è stata necessaria che per un altro grave problema. Problema che già si sta verificando in altre parti di Italia e che non lascia indifferente le regioni del sud, ovvero la mancanza di materiale di protezione per i sanitari. Questo è un punto cruciale che rischia davvero di peggiorare la situazione in modo notevole, poichè molti sono medici ed infermieri senza protezione.

Per entrare a contatto con i pazienti positivi e non rischiare di essere contagiati, sono necessari dei dispositivi di protezione individuale, i DPI. Fra questi di fondamentale importanza è la mascherina con il filtro adatto, per evitare la trasmissione del virus. Sono poi necessarie le tute che possano completamente isolare il personale che entra a contatto con il contagiato.

Questi dispositivi sono di vitale importanza affinché gli operatori sanitari non si contagino ed evitino di trasportare il virus in giro nell’ospedale. Il contagio di altri pazienti e altro personale all’interno della struttura, è una vera e propria catastrofe che rischia di far crollare l’intero sistema. Cosa purtroppo già in parte avvenuta al nord nei primi giorni di contagio quando si era ancora purtroppo ignari della gravità della situazione.

La protesta da parte del mondo della sanità sta arrivando forte e chiara. La richiesta è quella di avere immediatamente dei DPI che possano mettere al sicuro il personale, che già talvolta deve lavorare in condizioni disperate. Anche il personale in organico è poco e in alcuni casi anche le strutture peggiorano la situazione e aumentano la diffusione del contagio.

Molti ospedali, infatti, non hanno un sistema di aerazione adeguato. Un problema fondamentale che non permette all’aria di girare al meglio e dunque all’ambiente di purificarsi. Il virus viene anche favorito dalla cattiva aerazione degli ambienti e di conseguenza ogni dispositivo di protezione in più è fondamentale.

L’unica cosa che si spera è che il numero di contagi possa diminuire e sperare che le persone capiscano l’importanza di stare davvero a casa per questo tempo.

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