I primi otto ragazzi sono stati estratti dalla grotta nel nord della Thailandia dove erano rimasti intrappolati. Secondo quanto è stato dichiarato dai funzionari del governo, sono tutti in buone condizioni fisiche e mentali. I ragazzi, che sono stati evacuati negli ultimi due giorni, hanno dovuto sottoporsi a radiografie e agli esami del sangue. Due sono stati curati per infiammazione polmonare e rimarranno sotto osservazione in ospedale per almeno sette giorni. Ancora quattro dei ragazzi ed il loro allenatore di calcio si trovano ancora nelle profondità della grotta di Tham Luang. Al momento si trovano con un medico e con i sommozzatori che hanno intenzione di tirarli fuori.

Quali sono le condizioni di salute degli otto ragazzi?

Il primo gruppo di quattro ragazzi è stato salvato domenica, seguito da altri quattro lunedì. Alcuni di loro avevano una temperatura corporea bassa, uno in particolare aveva una bassa frequenza cardiaca. In una conferenza stampa Jesada Chokedamrongsuk, segretaria permanente del ministero della salute pubblica, ha dichiarato “Tutti e otto sono in buona salute, senza febbre e stanno psicologicamente bene”. In un primo momento, i ragazzi sono stati nutriti con alimenti istantanei ed energetici, ma ora stanno mangiando alimenti più facili da digerire. Alcuni dei ragazzi hanno visto i loro genitori, ma solo attraverso il vetro. I risultati dei test sanno disponibili in pochi giorni e se non ci saranno segni di infezioni, le famiglie potranno vederli. Tuttavia, devono indossare indumenti protettivi e non possono avvicinarsi a più di 2 metri. I ragazzi devono indossare occhiali da sole poiché sono stati nell’oscurità per più di due settimane.

Come sono stati salvati?

Una squadra di 90 subacquei esperti, 40 provenienti dalla Thailandia e 50  da altri paesi, hanno attraversato le caverne per salvare i ragazzi. Li hanno infatti guidati attraverso l’oscurità ed i passaggi sommersi verso la foce della struttura di grotte di Tham Luang. Andare e tornare da dove erano i ragazzi è stato un viaggio estenuante, anche per i sub esperti. Tutto il processo ha comportato le seguenti attività: la camminata, l’arrampicata e le immersioni. Indossando le maschere, ogni ragazzo è stato accompagnato da due sommozzatori, che tenevano la riserva d’aria. Una caverna presente all’interno, chiamata Camera 3, è stata trasformata in una base, dove i ragazzi hanno potuto riposare prima di fare gli ultimi passi verso l’uscita. La massiccia operazione di pompaggio ha contribuito ad abbassare il livello dell’acqua all’interno del sistema di grotte, rendendo il viaggio dentro e fuori più facile di quanto non fosse.

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