La Bartolucci è nota per le sue sculture in legno di Pinocchio e degli altri personaggi dell’omonimo libro di Carlo Collodi, e dopo anni i suoi negozi di Firenze e Roma stanno chiudendo. Ma come è successo?
L’azienda
La storia dell’azienda Bartolucci è iniziata nel 1936, quando quattro fratelli decisero di fondare a Belvedere Fogliense una piccola fabbrica di fisarmoniche, rimasta attiva fino agli anni Cinquanta. Negli anni Ottanta, Francesco Bartolucci riprese la tradizione familiare, intagliando questa volta il suo primo burattino, con l’aiuto del padre Mattero e delle sorelle, Chiara ed Anna Maria, che entreranno in seguito nella ditta.
Un lavoro di cui Bartolucci si è sempre dimostrato orgoglioso è stato il suo burattino a grandezza naturale uguale a quello della miniserie televisiva Le avventure di Pinocchio di Comencini, del 1972 con Nino Manfredi e Gina Lollobrigida. Inoltre, sempre Bartolucci ha collaborato alla realizzazione della bottega di Mastro Geppetto, per la miniserie del 2009 su Pinocchio, prodotta dalla Rai, e ha dato anche lezioni d’intaglio a Bob Hoskins, che interpretava il falegname.
Dagli anni Ottanta, quando si vendevano i burattini nelle piazze di paese, l’azienda divenne sempre più nota ed aprì vari punti vendita, di cui i più noti sono quelli di Firenze, in via della Condotta, e quello di Roma, in via dei Pastini, oggi costretti a chiudere. Tra i clienti più illustri del negozio di Roma, poi, ci sono state le figlie del presidente Barack Obama, che vi si erano recate con la nonna, quando Michelle fece una visita ufficiale a Roma. Un mese dopo, al manager dello store romano, giunse una lettera con il sigillo della Casa Bianca, in cui la First Lady ringraziava per un così bel ricordo per le figlie.
La chiusura dei negozi
Sembra strano che mentre nel 2021 il personaggio e la storia di Pinocchio compivano 140 anni, e con l’uscita di due nuovi film sul celebre burattino nel 2022 (uno remake live-action della Disney ed un altro prodotto da Guillermo del Toro), due dei più noti negozi italiani che ne vendono delle riproduzioni in legno chiudano, eppure è così.
Lo stesso Bartolucci si è dichiarato spiazzato, e tale crisi è iniziata con la pandemia, che ha fermato tutto, ed anche il lavoro degli artigiani dell’azienda. In seguito, con la ripresa dei pagamenti dei mutui, la situazione diventò più drammatica, e ora i punti vendita non solo di Roma e Firenze, ma anche in altre città chiuderanno. Persino l’e-commerce è stato sospeso per alcuni giorni. Bartolucci, in vista della chiusura della sua attività, ha così dichiarato “Mi piaceva vedere la gente emozionarsi, era come passare davanti a un forno e sentire l’odore del pane. E poi le notti a lavorare al banco, quando mi sembrava che i burattini mi parlassero. Era come stare in mezzo ai bambini. Quei negozi per me erano figli”.