Dopo le stragi di Capaci del 23 maggio 1992 e di via d’Amelio nel luglio dello stesso anno, ne sono seguite altre, e corre quest’anno, il 26 maggio, il trentesimo anniversario della strage di Georfofili, a Firenze. Ma che cosa accadde esattamente nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993? Quante furono le vittime? E quali furono i motivi della strage?

Cosa accadde

Dopo le stragi in Sicilia, Cosa Nostra optò per delle nuove forme di attentati, che mirassero a distruggere il patrimonio artistico. Uno degli obbiettivi, quindi, divenne Firenze, e la storica Torre dei Pulci, sede allora dell’Accademia dei Georgofili, istituzione fondata nel 1753. Nell’esplosione, nella fatidica notte tra il 26 e il 27 maggio del 1993, ci furono quarantuno feriti e cinque morti, e questi ultimi furono lo studente di architettura Dario Capolicchio, i coniugi Angeli e Fabrizio Nencioni, rispettivamente di 39 e 31 anni, e le loro figlie, Nadia, dell’età di nove anni, e Caterina, che non aveva nemmeno due mesi di vita. L’attentato danneggiò anche alcuni ambienti della Galleria degli Uffizi e del Corridoio vasariano.

In seguito, furono fatti degli arresti e nel 1998 vennero condannati per la strage Giuseppe Barranca, Cosimo Lo Nigro, Gaspare Spatuzza, Giorgio Pizzo, Francesco Giuliano, Gioacchino Calabrò, Vincenzo Ferro, Antonino Mangano e Pietro Carra.

Le iniziative

Per commemorare questa giornata, vari enti ed associazioni propongono i loro programmi. La Regione Toscana, ad esempio ha promosso “La strage di via dei Georgofili: un racconto lungo trent’anni. Giustizia, memoria e verità, valori che contano per le nuove generazioni“, il cui programma comprende delle proiezioni al Cinema La compagnia, dalle 9,15 alle 13,00, seguite da una mostra prezzo Palazzo Sacrati Strozzi, con documenti provenienti dall’archivio dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage di Via dei Georgofili, donati al Centro di documentazione “Cultura della Legalità Democratica” della regione.

Progetto della Regione da citare è sicuramente “Le parole che contano“, che si tiene durante le proiezioni al cinema, finalizzato a raccogliere immagini e registrazioni audio legati a parole come “giustizia”, “violenza”, “sopraffazione”, etc, che coinvolge studenti e ragazzi, che esprimono il loro parere sulle suddette parole. I vari contenuti raccolti dai ragazzi verranno poi postati sul canale podcast della Regione Toscana.

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