Molto spesso quando si effettuano dei lavori di rivisitazione urbana o mantenimento delle aree emergono reperti archeologici dal passato. l’Italia da questo punto di vista è praticamente un museo a cielo aperto dal momento che la storia della nostra penisola ha radici antichissime. I reperti archeologici ritrovati durante gli scavi per la riorganizzazione o la costruzione delle città, costituiscono un patrimonio fondamentale per la nostra cultura. L’ultimo caso di riscoperta di un sito archeologico molto importante è avvenuto proprio a Marsala.

Soprattutto il sud Italia e in particolar modo la Sicilia, è una zona da sempre terra di conquista. Fin da tempi lontanissimi la Sicilia è stata esposta alle conquiste da parte dei popoli avventori molto più di altre regioni proprio perchè è un’isola che si affaccia sul Mediterraneo. Questa posizione più esposta rispetto all’entroterra della nostra penisola, l’ha resa preda degli avventori ma ne ha permesso uno sviluppo artistico senza eguali. Le civiltà che hanno abitato in terra siciliana hanno contribuito in modo inestimabile al patrimonio artistico della stessa.

Il susseguirsi di popoli che ne hanno abitato i luoghi, ha fatto si che questa terra acquistasse molteplici sfaccettature e diventasse un punto di studio fondamentale del passato. Se si potesse ininterrottamente scavare sotto le fondamenta di ogni edificio, non ci si dovrebbe mai fermare. Il patrimonio artistico-archeologico è vastissimo e ne è la dimostrazione il recente ritrovamento di una necropoli cristiana a Marsala.

Ritrovamento delle catacombe a Marsala

Il luogo adiacente al cimitero della città di Marsala era stato per molti anni trascurato. Le piante di Alianthus avevano raggiunto vette altissime e la vegetazione aveva ricoperto buona parte di quei luoghi. La noncuranza aveva anche lasciato nascondere una vasta area di interesse archeologico che nasconde al suo interno un cimitero cristiano con le sue catacombe. Questa vasta area è stata ora recuperata grazie alla pulizia e all’estirpazione delle erbacce incolte che avevano ricoperto tutto.

Grazie alla pulizia dell’area è stato possibile effettuare il recupero del complesso Niccolini.

A rendere pubblico il lavoro di pulizia e il recupero dell’area archeologica è il Museo archeologico regionale di Lilibeo, nome antico della città di Marsala. I responsabili del museo fanno sapere che nell’area le piante di Alianthus avevano raggiunto anche i 15 metri di altezza e che la vegetazione aveva reso impossibile l’accesso a quest’area. Grazie però ad un intervento importante e massiccio è stato possibile eliminare completamente tutte le erbacce e ridare vita a questo importante luogo.

Il Museo ha anche fatto sapere che, grazie a questo imponente lavoro di recupero, questa area potrà aprire al pubblico. Non c’è ancora una data precisa in cui si potrà aprire ai turisti l’area archeologica ma il progetto è di certo quello e vedrà la luce nei prossimi mesi.

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