Per la musica si prospetta un’altra giornata molto triste. poche ore fa è stata data la conferma delle voci che si rincorrevano da ore. Keith Flint, il leader dei Prodigy, è morto. Il gruppo alternative punk inglese era tornato in Italia lo scorso anno con diversi concerti e la band aveva riscosso un grandissimo successo, proprio come negli anno ’90, anni della loro nascita artistica. In un primo momento si pensava fossero solamente voci senza fondamento che facessero capo ad una bufala del web ma purtroppo non è stato così.

L’annuncio della morte del leader dei Prodigy

Se in un primo momento si pensava ad uno scherzo di cattivo gusto, purtroppo le voci che parlano della morte di Keith Flint hanno trovato conferma. Il leader del gruppo inglese è stato trovato morto nella sua abitazione e a nulla sono valsi i tempestivi soccorsi sul luogo. I soccorsi erano stati chiamati dai vicini che erano preoccupati per la sorte dell’uomo.

La chiamata alla polizia e ai soccorsi è giunta intorno alle 8 di questa mattina. purtroppo non c’è stato nulla da fare perché Flint giaceva nella sua casa nell’Essex già privo di vita. L’unica cosa che si è potuti fare è stato constatare il decesso. Tutti i parenti sono stati avvisati della morte che non sembra affatto sospetta. E’ stato il collaboratore e amico e fondatore dei Prodigy, Liam Howlett, ad aver fatto un po’ di chiarezza sulle cause della morte.

Ipotesi per la morte

Nonostante non ci sia ancora nulla di certo, Howlett ha dato l’addio al suo amico e la conferma della morte ai fan parlando di suicidio. Il fatto che non ci siano sospetti riguardo alla morte del cantante e ballerino è probabile che la motivazione sia proprio quella. La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno ma purtroppo Flint non è stata l’unica di una depressione che ha spinto molti altri prima di lui al suicidio. Basti pensare al suicidio a soli tre mesi di distanza di due anni fa del leader dei Soundgarden Chris Cornell e del leader dei Linking Park Chester Bennington.

Forse anche Keith Flint era in un profondo stato depressivo da cui non è riuscito ad uscire nonostante il ritorno sulle scene. Nel 2018 i Prodigy erano tornati con il disco “No Tourist”che avevano portato anche in Italia. L’ultimo concerto italiano risale proprio al dicembre 2018 ma l’intenzione era quella di tornare. La band aveva da poco terminato un tour in Australia e avrebbe dovuto riprendere a maggio. I fan erano ansiosi di vedere la loro band dal vivo ma purtroppo la morte di Flint ha fermato tutto.

I suoi amici e compagni gli hanno dato un lungo e commovente addio su Instagram con le parole “Ci mancherà per sempre”.

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