Mai come in questo momento il tema del femminicidio e della violenza sulle donne è di estrema attualità. Dopo numerose battaglie, purtroppo, sono ancora all’ordine del giorno le notizie che riguardano spesso i femminicidi. Talvolta però, anche i casi di suicidio non ben chiari, nascondono in realtà un femminicidio ben mascherato. E’ il caso avvenuto a Marano Vicentino che ha coinvolto Anna Filomena Barretta.

Secondo le prime ricostruzioni, sembrava che la donna si fosse tolta la vita con un colpo di pistola alla testa nella casa in cui viveva ancora con l’ex marito. Il tragico gesto sembrava essere arrivato dopo un tremendo litigio con l’ex coniuge e che la donna volesse farla finita. Tuttavia se in un primo momento sembrava che i fatti si fossero svolti così sono emersi nuovi indizi.

Dall’interrogatorio dell’ex marito Angelo Lavarra, emergono particolari per nulla congruenti tra loro. La ricostruzione fatta non sarebbe in linea con le prove trovate e con le prime analisi scientifiche. Il quadro non sarebbe chiaro e moltissimi particolari non sarebbero congruenti con la ricostruzione fatta. I Ris di Parma hanno comunicato che le prove trovate non sarebbero in linea con un potenziale suicidio e che anzi, questa pista è da escludere.

La svolta nell’omicidio di Marano Vicentino

Anna Filomena Barretta era stata trovata morta con un colpo di pistola alla tempia lo scorso 20 novembre. Il marito aveva chiamato le forze dell’ordine dicendo di aver trovato la donna già morta al suo rientro a casa. Per questo motivo, inizialmente, si era portati a pensare che il caso potesse essere archiviato come suicidio ma molti indizi non quadrano.

Il marito, guardia giurata, ha raccontato una versione dei fatti che non coincide con quanto sembra accaduto. L’interrogatorio fiume a cui è stato sottoposto Angelo Lavarra ha portato alla luce alcuni particolari che fanno pensare all’omicidio. Il colpo di pistola è partito dalla pistola dell’uomo che però avrebbe detto di averla lasciata incustodita.

La deposizione risulta alquanto strana e le prove hanno fatto escludere il suicidio. Al momento Lavarro è stato messo in stato di fermo come indiziato per l’omicidio della moglie Anna. Le indagini sono state svolte dai carabinieri in supporto al nucleo investigativo del comando provinciale di Thiene. E’ stato però di certo fondamentale il supporto dei Ris di Parma che hanno fornito il supporto analitico adeguato per le indagini.

Nelle prossime ore verrà informato il Gip che avrà il compito di valutare tutti gli elementi probatori che incriminerebbero Lavarro. Spetterà sempre al Gip decidere se effettivamente lo stato di fermo sarà mantenuto e se le indagini proseguiranno in quella direzione. Al momento si continua ad indagare e soprattutto si cerca di capire l’accaduto tramite il comportamento di Lavarro per fare chiarezza.

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