E’ arrivata ad un dunque l’operazione antimafia che hanno portato avanti le squadre dei Carabinieri di Monza e la Guardia di Finanza di Varese. Nelle ultime ore, infatti, si è giunti all’individuazione di 43 persone per cui è scattata l’ordinanza di custodia cautelare. Per 12 di loro è arrivato direttamente il carcere. L’operazione coordinata dalla Dda milanese ha come scopo quello di smascherare i gruppi criminali che operano in ambito politico.

L’operazione antimafia in Piemonte e Lombardia

Era molto tempo che una grande operazione per smascherare i traffici e gli appalti illeciti  veniva coordinata tra le regioni di Lombardia e Piemonte. L’operazione era volta soprattutto a scoprire i traffici illeciti di politici, imprenditori e amministratori che operano nel settore pubblico. Finalmente in queste ore si è giunti ad un risultato molto importante con l’incarcerazione di 12 persone e la custodia cautelare per le altre 31.

I traffici illeciti sono di vario genere ma soprattutto queste persone sono accusate di associazione mafiosa per aver favorito appalti pubblici a discapito di alcuni e a favore di altri per poi spartirsi il denaro e le cariche. L’operazione è molto vasta e ha richiesto molto tempo e una lunga collaborazione tra le forze dell’ordine che però hanno saputo lavorare con costanza e bravura.

I nome degli arrestati

Tra gli altri arrestati e responsabili, la procura di Milano, ha individuato Pietro Tatarella. Tatarella è proprio Consigliere della città di Milano nonchè in corsa per le Elezioni Europee con Forza Italia. Indagato con lui anche Fabio Altitonante, sottosegretario della regione anche lui del partito di Forza Italia. Con loro anche Diego Sozzani, parlamentare di Forza Italia responsabile secondo la Procura di finanziamento illecito a favore del partito.

L’operazione è molto complessa e le accuse devono essere confermate. Tuttavia quello che sta accadendo sta creando una situazione davvero difficile soprattutto in questo momento. Le europee sono molto vicine e un’operazione del genere che incrimina alcuni esponenti in corsa e ne pone altrettanti sotto custodia non è un segnale positivo.

In totale le persone che sono state poste sotto indagine sono 95 e la situazione potrebbe inoltre aggravarsi con il proseguimento delle indagini. E’ necessario dunque rivedere le candidature ma in toto la posizione del partito che deve necessariamente rispondere di questo. Al momento non ci sono ancora dichiarazioni a riguardo e si attende di capire quali siano le prove a favore e quelle contro.

Di certo l’immagine che viene data all’Europa e al mondo non è positiva. Una così fitta rete di traffici illeciti che si snoda per due delle regioni chiave dell’Italia non è un bel biglietto da visita. Purtroppo molte sono le regioni in cui i funzionari pubblici vengono indagati per associazione mafiosa. Questa è solo l’ultima operazione in ordine di tempo.

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