In questa situazione già tremendamente difficile che deve affrontare l’Italia, nella giornata di ieri si è verificata una nuova emergenza. Sembra infatti che i problemi a livello di urbanizzazione per l’Italia siano un tallone d’Achille che non riesca ad essere curato. Nella giornata di ieri, infatti, c’è stato nuovamente il crollo di un ponte ad Albiano Magra, nella provincia di Massa Carrara, sul fiume magra. Nel crollo sono stati coinvolti due furgoni e molti sono anche i disagi che devono affrontare i paesi limitrofi.

Il crollo del ponte ad Albiano Magra

Nella mattinata di ieri una nuova tragedia ha flagellato un’Italia già molto provata a causa del virus. Sul fiume Magra, in provincia di Massa Carrara, un ponte è letteralmente collassato inghiottendo due furgoni che stavano passando sopra. Questo ponte era di vitale importanza per i collegamenti poiché, essendo poco lontano da La Spezia, era il principale raccordo tra Toscana e Liguria. Il crollo ha infatti riguardato il collegamento fra la strada provinciale 70 e la Sp62.

Fortunatamente coloro che sono rimasti coinvolti nell’incidente non hanno subito gravi danni e sono rimasti solamente feriti. Tuttavia l’interruzione di questo tratto stradale importantissimo sta causando disagi non solo a livello di collegamenti, ma anche nei paesi limitrofi per mancanza di acqua. Senza contare che, da quanto emerso, sembra che lo stato non buono del ponte fosse già oggetto di segnalazione dopo un intervento dell’Anas.
La messa in sicurezza delle infrastrutture

Purtroppo questa una storia amaramente già vista e vissuta più volte dall’Italia, che non riesce a mettere in sicurezza le proprie infrastrutture come dovrebbe. Già da prima del crollo del Ponte Morandi a Genova, costato la vita a più di 40 persone, molte erano le segnalazioni su infrastrutture su cui sarebbe stato necessario fare un intervento di manutenzione.

Gli interventi necessari

Secondo le indagini emerse dopo il crollo del ponte a Genova sono più di 3500 i ponti che non sarebbero in sicurezza. Ponti che avrebbero bisogno di manutenzione per evitare un crollo catastrofico, con conseguenze terribili. Tra questi ponti segnalati, c’è anche quello sul fiume Magra crollato nella giornata di ieri.

Anche in questo caso il cedimento è stato catastrofico e il ponte si è accartocciato come fosse stato di carta. Un’immagine davvero difficile da dimenticare e che non ha provocato morti per un puro caso. E’ infatti solamente grazie a questa forzata quarantena e alla circolazione molto bassa provocata dal Coronavirus, che i due furgoni coinvolti non hanno provocato la morte del conducente cadendo dal ponte.

I furgoni che stavano transitando sul ponte in quel momento erano un camioncino della Time e uno del corriere Bartolini, due dei pochi servizi ancora rimasti in questa quarantena. E’ stato solamente grazie all’assenza di traffico e ad un miracolo se nessuno dei due autisti è morto. Entrambi però hanno riportato ferite e uno di loro anche importanti fratture.

Nonostante le conseguenze fisiche non siano state eccessivamente gravi, i due autisti sono rimasti sotto shock, in particolare uno rimasto all’interno del furgone durante il crollo e miracolosamente illeso. Una situazione incredibile che poteva andare peggio, ma che ha messo in luce l’ennesima falla nel sistema.

Le segnalazioni dopo l’intervento dell’Anas

Già da qualche tempo era stata l’Anas ad aver segnalato che il ponte in questione presentava una crepa di grandi dimensioni che poteva compromettere il buon funzionamento dell’intera struttura. Un appello che, ad oggi, rimane a quanto pare inascoltato e che poteva provocare nuove morti.

Sembra infatti che un intervento ci sia stato da parte di Anas, ma anche che esso fosse risultato insufficiente. La crepa si era aperta dopo il dissesto avvenuto dopo l’ondata di maltempo di novembre. Un’ondata di maltempo che aveva fatto aprire una grossa crepa nella struttura, rendendola non sicura. I tecnici Anas erano intervenuti, tuttavia molte sono le segnalazioni arrivate anche dopo l’intervento. Un intervento che ai più non sembrava affatto risolutivo e che doveva essere rivisto. Purtroppo queste segnalazioni sono rimaste inascoltate e l’epilogo davvero catastrofico, come purtroppo già successo in passato.

Al momento, il Ministro delle Infrastrutture, ha deciso di aprire un’inchiesta per far luce sulla vicenda. È necessario capire se si sia intervenuti in modo evidentemente inefficiente, o se invece ci siano state altre cause scatenanti che hanno portato al crollo.

Ciò che però è certo, è che i disagi sono moltissimi sia a livello di circolazione, che di vivibilità per i paesi limitrofi. Alcuni paesi, come Aulla, sono infatti rimasti senza acqua proprio a causa del crollo del ponte che ha causato l’interruzione delle linee idriche destinate alla città. Una situazione di emergenza che va a sommarsi alla grande emergenza sanitaria che il nostro paese già deve affrontare.

Il disagio durante la quarantena del Coronavirus

Dover rimanere chiusi in casa per ancora un tempo non definito e per giunta senza acqua, è una situazione davvero insostenibile a cui è necessario provvedere immediatamente. Senza contare che se la riapertura delle attività avverrà, come si spera, a maggio, occorre rimettere in sesto la struttura e renderla agibile.

Una situazione come sempre molto difficile a cui si dovrà far fronte, in primis per capire di chi siano ancora una volta le responsabilità. In un momento così delicato per il nostro paese è ancora più importante che coloro che continuano a lavorare siano in grado di farlo nella maniera più sicura possibile. Nello stesso modo, chi sta a casa e rispetta la quarantena, deve trovarsi nelle condizioni migliori possibili. L’ennesima prova che un paese già in crisi deve affrontare.

Ti è piaciuto l'articolo?
[Total: 0 Average: 0]