La guerra in Ucraina, iniziata il 20 febbraio 2022, sta avendo conseguenza su vari aspetti, di natura economica, sociale, etc, e potrebbe influenzare anche i risvolti dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Ma come?

Il rapporto tra malattie e guerre

C’è sempre stata una correlazione tra le malattie e le guerre. Durante la prima guerra mondiale, ad esempio, le malattie più diffuse, al fronte, furono il tifo esantematico o petecchiale, la malarie, la tubercolosi, il colore  e la dissenteria amebica. La tubercolosi, in particolare, rappresentò un problema, perché poteva estendersi sia tra militari che civili. All’epoca, la Croce Rossa invitava a rispettare le misure di prevenzione indicate e di non “sputare per terra”.

La situazione non migliorò nemmeno durante il secondo conflitto mondiale, quando le malattie più diffuse furono il tifo, le gastroenteriti e la dissenteria. I sopravvissuti ai campi di concentramento, poi, versavano in condizione di salute davvero pessime, tra il deperimento ed il fatto che alcuni prigionieri furono usati per esperimenti clinici. Allo scoppio della guerra, poi, tra i soldati (e sembra anche tra i civili, poi) era diffuso l’uso del Pervitin, una droga derivata dall’efedrina (appartenente alla categorie delle anfetamine), che tra gli effetti collaterali comprendeva non solo la dipendenza, ma anche depressione, ansia, aritmia cardiaca e perdita delle capacità cognitive. Tra il 1939 ed il 1945 risulta che ai soldati tedeschi ne furono somministrati circa duecento milioni di dosi.

Conseguenze della guerra Ucraina sull’emergenza Covid-19

In Ucraina, prima dello scoppio della guerra, solo il 34 % della popolazione era vaccinato contro il Coronavirus, ed era uno dei paesi in Europa con il minor numero di vaccinati, che si trovava ad affrontare una seconda ondata. Per i profughi, quindi, l’Italia ed altri paesi dovranno effettuare sia vaccini che tamponi per tenere ancora sotto controllo la pandemia, e nel frattempo i casi di positivi al Covid-19 potrebbe nuovamente aumentare.

Sempre l’OMS, ha ricordato che le malattie infettive peggiorano sensibilmente con le difficili condizioni della guerra. Infatti, è difficile mantenere il distanziamento sociale durante le fughe (basta pensare alle stazioni dei treni pieni nelle città ucraine), e gli ospedali ucraini, già sotto stress per la pandemia, avranno maggior difficoltà in quanto dovranno assistere anche i feriti.

Il Covid, tuttavia, potrebbe non essere l’unica emergenza sanitaria: non solo i soldati vengono feriti, ma anche i civili, e nei paesi in conflitto, si sa, scarseggiano medicinali ed anche i prodotti per l’igiene personale, il che può generare altre malattie. Non si possono sottovalutare nemmeno lo stress e l’ansia, che portano alla depressione, per non parlare dello stress post-traumatico di cui soffrire soldati e civili. Non si ha un dato preciso sul livello di suicidio dopo una guerra, ma non sono pochi i veterani di guerra che optano per esso.

Ti è piaciuto l'articolo?
[Total: 0 Average: 0]