L’8 settembre 2023 la terra ha tremato in Marocco, alle 22,45, arrivando a un magnitudo di 7.0. L’epicentro del sisma è stato a 72 chilometri dalla città di Marrakech e le vittime sono state più di duemila. Gli italiani presenti nel paese nordafricano erano circa 500, al momento della scossa, ma qual è la situazione attuale? Come si sta muovendo l’Italia?
Il terremoto e le vittime
Dopo la scossa, in Marocco è mancata la luce nelle case, che ha contribuito ad aumentare il panico nella popolazione. Oltre al crollo di vari edifici, a Marrakech, vicino all’epicentro del sisma, sono comparse anche vistose crepe nel centro della città, in particolare presso il campanile della chiesa cattolica. Sono state registrate vittime non solo nella prefettura di Marrakech, ma anche nelle province di Al Haouz, Azilal, Ouarzazate, Chichaoua e Taroudant.
Naturalmente, sono cominciate subito le richieste d’aiuto da parte del Marocco e della Mezzaluna Rossa. Tra i primi enti a richiedere aiuto c’è stato il centro regionale trasfusionale di Marrakech per le donazioni di sangue.
Il sismolo Carlo Meletti, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha riferito che questo terremoto faceva parte della sismicità tipica di monti dell’Atlante, in quanto questa catena montuosa è caratterizzata da un movimento di compressione che va da nord a sud, dove è situata la placca africana.
La testimonianza degli italiani
In seguito al terremoto, molti italiani in vacanza nel paese nordafricano sono rientrati, tra lo shock e la paura, ma il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che dei nostri connazionali presenti ancora nel paese (circa 200) sembra che nessuno sia rimasto ferito. La premier Giorgia Meloni, che era a Nuova Dehli per il Vertice del G20, ha espresso vicinanza al Primo Ministro del Marocco, Aziz Akhannouch, e a tutto il popolo e i parenti delle vittime, dichiarando che l’Italia si dichiarava disponibile nel sostenere il paese, così come l’Unione Europea. Non ha mancato di esprimere la sua vicinanza al Marocco papa Francesco, all’Angelus di domenica 10 settembre.
Tra i turisti italiani, una famiglia (padre, madre e figlio) sono rimasti bloccati sulle montagne dell’Atlante, per via delle france sulle strade, raccontando di come hanno passato più di una notte in macchina, anziché nel Bed&Breakfast in cui alloggiavano. Tragica è stata la fine di un ragazzo marocchino che viveva a Furnari, in provincia di Messima, Mohamed Charad, che era tornato in vacanza con i genitori e i fratelli nel paese di origine, lasciando in lutto la famiglia e la città italiana in cui viveva.