Era latitante dal 1993 Matteo Messina Denaro, boss di Cosa Nostra nel periodo stragista, ed è stato arrestato nella mattina del 16 gennaio a Palermo. Ma come è avvenuto tale arresto?
Chi è Matteo Messina Denaro
Nato a Castelvetrano nel 1962, Matteo era figlio di un altro boss mafioso, Francesco Messina Denaro, e gli sono stati attribuiti vari omicidi nel corso degli anni. Sarebbe stato lui, infatti, a ordinare l’omicidio di Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido, e di Vincenzo Milazzo, altro capo mafioso, e la moglie di lui, Antonella Bonomo, incinta di tre mesi. Sempre lui, seguiva Giovanni Falcone e Claudio Martelli per un attentato a Roma, che non avvenne mai, ma comunque è stato uno dei mandanti della strage di Capaci e di via d’Amelio. Divenne noto con i soprannomi di U siccu e Diabolik.
Venne giudicato in contumacia e condannato all’ergastolo nel 2000. Lui scomparve nel 1993, in estate, dopo essere stato avvistato a Forte dei Marmi, e rimase latitante per quasi trent’anni. Durante questi anni, nel 1996, ha avuto anche una figlia, cresciuta nella casa della nonna paterna, in cui ha vissuto con la madre, non portando lo stesso cognome del padre. Nel corso degli anni sono stati fatti vari avvistamenti, di cui l’ultimo nel 2021 a Trento, dove si credeva di averlo arrestato, ma un esame del DNA scagionò l’uomo fermato, che era stato scambiato per lui.
L’arresto
E’ stata la procura di Palermo a coordinare la cattura di Messina, che avvenuta grazie ai Ros. Il boss mafioso è stato messo agli arresti in una clinica privata del capoluogo siciliano, dove si stava sottoponendo a delle terapie sotto falso nome. Da quanto risulta, Messina si era sottoposto ad un’operazione per un tumore al colon, in un’ospedale di Marsala, e dopo delle cure con la chemio, le analisi hanno evidenziato delle metastasi al fegato.
La certezza che fosse lui, ad andare nella clinica, è arrivata tre giorni prima, e i carabinieri lo hanno fermato la mattina del 16 gennaio 2023, con Giovanni Luppino, che accompagnava il boss ed è stato accusato di favoreggiamento. In seguito al suo arresto, ci sono state lacrime, urla ed abbracci ai carabinieri.
Nelle ore seguenti all’arresto, il Presidente Mattarella ha contattato il Ministro dell’Interno e al Comandante dell’Arma dei Carabinieri per congratularsi, mentre la premier Meloni l’ha definita una grande vittoria da parte dello Stato. Anche all’estero la notizia è stata pubblicata e commentata, in primis dal la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, che ha dichiarato che il mondo, oggi, è un po’ più sicuro.