Oggi è come sempre la giornata più attesa dai cittadini per sapere se la propria regione subirà qualche variazione rispetto alle norme anti Covid, in base alla curva costruita con i dati epidemiologici. Lo scontro fra governo e regioni è ogni settimana sempre più atteso e questo venerdì non fa eccezione. Il Premier Giuseppe Conte è stato più volte aspramente criticato per le sue scelte, ma prima di applicare delle variazioni importanti è necessario valutare tutti i fattori di rischio che contribuiscono alla diffusione del Covid 19. Dalla valutazione di oggi è possibile che alcune regioni rosse, come Piemonte, Lombardia e Toscana, passino a zona arancione grazie ad un miglioramento nella curva dei contagi. Per questo arriverà un nuovo DPCM per illustrare la situazione.

L’incontro tra Conte e le regioni

Il premier ha più volte sottolineato quanto il venerdì sia una giornata chiave per il nostro paese. Questo è infatti il giorno in cui si tirano le somme sui dati di diffusione del contagio e si decide in merito su come proseguire. Il team di valutazione si avvale della presenza di Franco Locatelli e Silvio Brusaferro, per decidere le modalità di intervento.

In questi giorni molto si è parlato in proposito di un possibile passaggio di alcune regioni da zona rossa a zona arancione, ma oggi arriva l’eventuale ufficialità. In particolar modo era il governatore della Lombardia Fontana, a voler sottolineare il miglioramento di una regione chiave come la sua, anche e soprattutto dal punto di vista economico per il paese.

Effettivamente le prime notizie che arrivano, vedono proprio la Lombardia passare da zona rossa a zona arancione nelle prossime settimane. Il passaggio prevederà sempre il coprifuoco tra le 5 e le 22, l’impossibilità di uscire dal proprio Comune, salvo per comprovati motivi, ma avrà maglie più larghe per le apertura delle attività commerciali.

L’incognita scuola

Se la valutazione sulle regioni sembra effettivamente dare fiducia, un nodo ancora da sciogliere riguarda la scuola. Si era vociferato di un possibile ritorno sui banche già a metà dicembre, poco prima di Natale, con un aumento delle misure precauzionali. Tuttavia questa sembra ormai essere solamente una tesi sostenuta dai più ottimisti, poichè le tempistiche sembrano allungarsi.

Dalle ultime indiscrezioni pare infatti che non ci siano gli estremi per ritornare a scuola in sicurezza, evitando una nuova risalita della curva epidemiologica. E’ infatti molto più probabile che il ritorno sui banche arrivi il 9 gennaio, ammesso che le misure per il contagio risultino utili e mantengano la situazione sotto controllo.

Le misure prese, infatti, vengono valutate di settimana in settimana proprio per capire se la situazione riesce a mantenersi stabile e gli ospedali riescono a reggere l’urto. In caso non fosse così, occorrerebbe correre ai ripari nel più breve tempo possibile, per riportare la situazione sotto controllo. Una situazione che si spera possa migliorare con l’arrivo del vaccino.

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