Impianti da fonti rinnovabili ed efficienti, integrati con smart grid e sistemi di accumulo in modo da ridurre consumi, emissioni e sprechi, avvicinando la domanda di energia e la sua produzione più efficiente. Di questo si è discusso oggi a Favignana, scelta quale campo di sperimentazione ideale per questo tipo di prospettiva.

“ Favignana, come le altre piccole isole italiane, – sottolinea Edoardo Zanchini, vice presidente nazionale di Legambiente – è in qualche modo il simbolo dei problemi energetici italiani, perché l’energia elettrica è prodotta con vecchie e inquinanti centrali a olio combustibile, le bollette per i cittadini sono più alte che nel resto della Penisola. Costruire una transizione per cui queste isole riescano a valorizzare l’energia prodotta dal sole, dal vento, dalle maree, dall’acqua, dalla terra è oggi una sfida affascinante ma anche possibile. Una ricerca che deve essere attenta a integrare queste innovazioni nell’ambiente e nel paesaggio”.

Oggi la produzione e distribuzione dell’energia elettrica è affidata in concessione alla Società Elettrica di Favignana spa che utilizza una centrale termo-elettrica, di 20 MW di potenza installata, alimentati a gasolio e rifornita attraverso navi cisterna. Nell’isola sono installati appena 63 kW di solare fotovoltaico, malgrado le importanti potenzialità per l’utilizzo del solare (1236 kWth/h di radiazione solare annua) ma anche di eolico. L’unico progetto in campo energetico è, però, quello di sostituite la centrale esistente con una da 25 MW, sempre a gasolio, a poche centinaia di metri da Cala Azzurra e da Cala del Bue Marino, in una zona delicata da un punto di vista paesaggistico.

“Fermare il progetto della nuova centrale – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia –  ed elaborare un piano per rendere Favignana al 100% rinnovabile entro il 2030 è il nostro primo obiettivo. Il secondo è quello di utilizzare il Decreto, che sarà presto approvato dal Governo, per lo sviluppo delle rinnovabili nelle isole minori, per definire i passaggi per un progressivo sviluppo delle fonti rinnovabili. E ancora, rendere conveniente l’autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, e per questo chiediamo che chi produce l’energia da impianti rinnovabili sia esonerato dal pagamento degli oneri di rete e di sistema, e, infine, benefici di incentivi per l’acquisto di pannelli solari e sistemi di accumulo, proprio per il vantaggio che genera attraverso la riduzione dei prelievi dalla rete”.

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