La terza età sempre più a rischio. Vivere la povertà tra paura e vergogna. Molti anziani non possono permettersi il riscaldamento in casa. Persone che a causa della ristretta pensione al limite dell’indigenza non può pagare le utenze: bollette del gas, acqua calda e luce. Di loro, degli invisibili – si che gli anziani vivono sono una categoria debole – si è occupata un’indagine portata avanti dallo Spi – il sindacato dei pensionati della Cgil assieme alla Fondazione Giuseppe di Vittorio, secondo la quale a vivere in questa situazione di sofferenza e precarietà sarebbero circa il 47% degli anziani del Nord e del Sud. Una bella fetta che denota una situazione inaccettabile al vaglio delle istituzioni che dovrebbero essere più presenti.

I dati

Dati alla mano, il 14% dei pensionati, non può permettersi il lusso di riscaldarsi adeguatamente durante la stagione fredda e nel 18% dei casi manca proprio l’impianto di riscaldamento. Percentuale questa, considerata quasi indigente in quanto non riesce a far fronte ai bisogni primari come il riscaldamento. E la pensione non basta a coprire tutte le spese. Si tratta di perlopiù di vedovi che vivono in appartamenti molto piccoli. Insomma troppo poveri per riscaldarsi e garantirsi un ambiente confortevole. Mentre il 53% degli anziani, che hanno una situazione economica più stabile, sono in grado di mantenersi un riscaldamento adeguato sia in inverno che in estate , ma nonostante ciò, non riesca a pagare le bollette e limita i consumi delle utenze annesse.

Dalla lente geografica, le aree più a rischio sono la Calabria (45,4%), in cui si segnala “uno stato di povertà energetica si accompagnano generalmente condizioni di salute precarie, se non compromesse”, chiariscono nell’indagine.

Una situazione che sicuramente merita più attenzione

Prendiamo ad esempio i cosiddetti ‘bonus energetici’ che avrebbero dovuto dare una boccata d’ossigeno ma che di fatto non hanno dato gli effetti sperati.  Infatti, molti degli aventi diritto non ne hanno fatto richiesta o non hanno coinvolto tutti coloro che effettivamente non ne avevano bisogno. Uno stato di fatto che si ripercuote anche sullo stato psichico degli anziani, sempre più in depressione – specie se vedovi- e relegati ai margini della società.

Le dichiarazioni della Spi

Secondo quanto apparso  dal dossier messo a punto dal sindacato, “si rende pertanto necessario rafforzare questo strumento allargando la platea dei beneficiari, aumentando l’importo dei bonus e semplificando le procedure burocratiche che li regolano. Allo stesso tempo occorre anche puntare maggiormente sulle misure volte ad accrescere l’efficienza energetica delle abitazioni che consentono di abbattere la spesa riducendo i consumi di energia”.

 

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