Secondo dei dati del 2020, l’incidenza degli italiani che si sposano con rito civile sono più del 54 % e nel 2021 e’ risultato che la tipologia più frequente tra i secondi matrimoni sono quelli in cui lo sposo è divorziato e la sposa è nubile. Ma quali sono le procedure per sposarsi in Comune? Quanto costa? Che documenti bisogna presentare?

Come funziona

Per sposarsi in Comune si deve fare richiesta all’Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza, almeno di uno dei due sposi, e tale richiesta puo’ effettuarla anche una terza persona con una procura speciale. L’ufficiale in questione, poi, trascrive i dati di entrambi gli sposi e fa compilare a entrambi un’autocertificazione di liberta’ di stato, in cui si dichiara anche che non ci sono impedimenti al matrimonio e che nessuno dei due sposi ha riportato una condanna.

Sara’ sempre l’ufficiale a stilare un verbale (che prima era cartaceo e poi online), e una volta che e’ stato redatto sempre online si posta l’atto di pubblicazione, entro otto giorni dalla richiesta. Se nel lasso di tempo che va dalla pubblicazione al matrimonio qualcuno ha un motivo per ostacolare le nozze, e’ tenuto a informare l’autorita’ competente.

Questa domanda si dovrebbe fare come minimo un mese prima della data di matrimonio, e questo potra’ essere celebrato sia in una sala comunale che in una location di propria scelta. Generalmente, non si celebrano durante le festivita’ come Natale, Pasqua, etc.

I documenti necessari e i costi

Chi vuole sposarsi in Comune, al momento della domanda, deve presentare un documentito valido d’identita’, l’atto di nascita e il certificato contestuale. Quest’ultimo e’ un documento comulativo, che riporta varie informazioni su un soggetto e che va richiesto all’ufficio anagrafe del Comune di residenza.

Nel caso che uno dei due sposi sia straniero, occorrono altri documenti, come un nulla osta al matrimonio rilasciato dall’Autorità Consolare in Italia o in quella del proprio Paese. Se lo straniero in questione e’ un rifugiato deve fornire un certificato o qualche altro atto idoneo che funga come una dichiarazione sostitutiva del proprio stato, secondo quanto prescritto dal DPR numero 445 del 2000.

Sposarsi in Comune ha diversi costi, a seconda dei casi. Se ci sposa nella sala consiliare, l’onorario ammonta a 80 euro nell’orario di servizio, ma se nessuno dei due sposi e’ residenti, il prezzo sale a 165 euro. Nel caso che la cerimonia si tenga fuori dagli orari di servizi, sempre nella sala consiliare, si devono pagare 220 euro (330 se nessuno dei due e’ residente). Tale pagamenti si effettuato tramite bonifico o direttamente alla Tesoreria Comunale, al codice IBAN o agli indirizzi indicati online.

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