Tutto conoscono il celebre Anton Checov, drammaturgo e scrittore russo, autore de Le tre sorelle e Il giardino dei ciliegi, ma pochi conoscono la sua città natale, Taganrog, città portuale russa situata nella regione di Rostov, che ai tempi il noto autore era giovane, includeva una numerosa colonia di emigrati greci, che si dedicavano al commercio e all’esportazione dei prodotti agricoli. Ma che cosa c’è da vedere in questa città?

La casa-museo di Checov

Non si può di sicuro recarsi nella città natale di Checov senza fare un salto alla sua casa, oggi adibita a museo. Questa dacia venne realizzata su progetto si Sapalov, dopo che Cechov pubblicò Il gabbiano (1895). Egli vi si stabilì dopo la morte dei suoi genitori, per problemi di salute, e vi piantò diversi alberi, come mandorli, peschi, ciliegi e gelsi.

Dopo la morte dello scrittore, avvenuta nel 1904, la sorella Marija Pavlovna, che se ne curò, decise di convertirla in un museo nel 1921, rifiutandosi di lasciarla dopo l’occupazione nazista, per impedire che gli oggetti al suo interno venissero trafugati, ma durante la guerra la casa fu notevolmente danneggiata dai bombardamenti.

Oltre a potervi ammirare gli ambienti in cui lavorò Checov e i suoi vari oggetti, c’è da dire che questa casa ospitò anche vari personaggi famosi, tra cui Lev Tolstoj, autore di Guerra e pace.

Cos’altro vedere a Taganrog

La casa-museo di Cechov, tuttavia, non è l’unico luogo o sito d’interesse da vedere in questa città. Tra essi ci sono:

  • la scalinata di Lepando, costruita nel 1823 da un architetto italiano, su finanziamento di un mercante greco;
  • la chiesa di San Nicola, risalente alla seconda metà del Settecento;
  • il palazzo Alferaki, museo dedicato al mercante di cui porta il nome, che ospita una collezione di ritratti e oggetti appartenuti a personaggi famosi, tra cui gli zar Alessandro I e Pietro I;
  • la Tchaikosvky House, un palazzo situato nel centro storico, che inizialmente fu proprietà di un commerciante, ma in seguito venne affittato dal capitano di cui porta il nome, a fine Ottocento;
  • il monumento dedicato a Garibaldi, edificato nel 1961, per ricordare il passaggio dell’eroe dei due mondi in città, avvenuto tra il 1831 e il 1833. Sembra che Garibaldi incontrò in un’osteria anche vari immigrati italiani che aderivano alla Giovine Italia, e con loro pianificò varie strategie per liberare il paese
  • il Museo d’Arte, inaugurato nel 1968, ospita opere che vanno dalla fine dell’Ottocento, e le sue due sezioni si suddivido per l’arte prima del 1917 e quella degli anni successivi;
  • il Museo Militare, primo museo privato della città, aperto nel 2004, vi si trovano anche armi e veicoli.
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