L’epatopatia steatosica è conosciuta, più comunemente, come “fegato grasso”, che di per sé non da’ dei sintomi specifici, ma può portare a infiammazioni e cirrosi epatica. Ma cos’è che la causa? Come è possibile effettuare una diagnosi? Ci sono dei rimedi?

Che cos’è e le sue cause

Questa patologia consiste, come suggerisce il suo nome, nell’accumulo di grassi nel fegato. Non ha sintomi specifici, ma può provocare altri problemi, come fibrosi, infiammazioni e cirrosi epatica. All’origine del fegato grasso vi è una resistenza maggiore, da parte dell’organismo, all’insulina, e quindi è un problema che può essere associato al diabete, all’ipertensione, all’aterosclerosi o l’obesità, che possono provocare anche problemi cardiovascolari.

Di questo problema, di natura metabolica, ne soffrono soggetti affetti da diverse patologie, come il diabete già citato (circa il 22 %), la pressione alta (il 40 %), i trigliceridi e/o il colesterolo alto (69 %), e chi è obeso (51 %). Nei paesi occidentali, in generale, il fegato grasso riguarda il 25 % delle persone, e può portare, come è già stato accennato prima, a problemi più gravi. Visto che non ha sintomi specifici, se si soffre di una delle patologie appena citate, è bene fare dei controlli regolari. Non si può escludere nemmeno che a soffrirne siano le donne in gravidanza.

Come diagnosticarlo e curarlo

L’epatopatia steatosica si può individuare già con un’ecografia addominale, che evidenzia come il fegato sia più grande del solito, o tramite un esame del sangue, nel quale le transaminasi, ovvero gli enzimi del fegato, risultato fuori dalla norma.

Per diagnosticarlo, il medico potrà prescrivere, in seguito, una ricerca di fattori responsabili dell’accumulo del grasso, tramite esami del sangue, che potranno evidenziare dei danni epatici. Dopo aver escluso delle patologie del fegato, che siano acute e croniche, si può arrivare alla diagnosi di epatopatia metabolica e ricorrere alla soluzione del problema.

Per il fegato grasso, il miglior modo per prevenirlo e porvi rimedio, è sicuramente tramtie la dieta. In quest’ultima, non solo vanno eliminati bevande e cibi zuccherati, grassi e che possono danneggiare il fegato, soprattutto se si soffre di una delle patologie sopraindicate, ma anche ridurre le calorie in generale ed evitare di assumere troppi farmaci, alcool e bevande nervine.

Si possono includere, nella propria alimentazione, anche cibi che depurano il fegato, come il limone, il pompelmo, l’uva, la mela, le prugne, le noci, l’avocado, l’aglio, i carciofi, le cipolle, i broccoli e i cereali. Molti di questi cibi appena citati possono, infatti, eliminare tossine, bruciare i grassi, ripulire e proteggere l’organismo dai radicali liberi.

Non bisogna nemmeno sottovalutare l’esercizio fisico, che può aiutare nel mantenimento e nel calo del peso, e smettere di fumare, in quanto il tabacco ostruisce le arterie e provoca anche danni al fegato (e a molti altri organi).

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