Quando si parla di inquinamento acustico si fa riferimento ad un rumore che disturba fino a creare effetti nocivi, come il rumore delle auto o la musica troppo alta. Ma quando si può considerare tale? Come porvi rimedio?

Quando il rumore diventa inquinamento

In base alla legge quadro numero 447 del 26 ottobre 1995, stabilisce che l’introduzione di rumore nell’ambiente esterno o abitativo, che provoca fastidio sia al riposo che alle attività, deteriorando anche la salute e l’ambiente si può definire inquinamento acustico.

Sempre la medesima norma, stabilisce con quali criteri valutare il rumore, tramite i valori di emissione od immissione. Nel primo caso, il valore massimo del rumore può essere emesso da una sorgente sonora, mentre nel secondo, il valore massimo si misura in prossimità di ricevitori, a prescindere se la sorgete sonora è esterna o interna ad un’abitazione. I valori di immissione si possono pure distinguere in assoluti, quando il livello di riferimento equivale al rumore ambientale, o differenziali, determinati dalla differenza tra il livello equivalente del rumore ambientale e quello residuo.

Oltre che all’ambiente, l’inquinamento acustico, a lungo andare, è sicuramente deleterio per salute, in quanto può provocare irritabilità, disturbi del sonno, effetti deleteri ai sistema metabolici e cardiovascolari, problemi nella digestione, ansia depressione, e può compromettere le facoltà cognitive nei soggetti più giovani, in particolare i bambini.

Come contrastare l’inquinamento acustico

A livello europeo, si stanno valutando vari piani di legge per contrastare questo problema, adottando diversi sistemi. Tra questi si possono includere:

  • l’uso dell’asfalto fonoassorbente, che sembra simile all’originale, ma in realtà ha un costo e una manutenzione più elevati. Tuttavia, è meno inquinante e, a differenza di quello normale, non assorbe allo stesso modo la sonorità;
  • piantare alberi e pianti in città, anche ai bordi delle strade, perché possono fungere come delle barriere, anch’esse fonoassorbenti come l’asfalto;
  • curare il proprio arredamento, con elementi che aiutano a riflettere il rumore, come vetrate o superfici di marmo.

Per problemi di inquinamento acustico, è necessario rivolgersi ai carabinieri, se i rumori eccessivi vengono da un’abitazione privata, ma se viene da attività commerciali, bisogna presentare un esposto al Comune, presso gli uffici del settore ambientale. Per quelli proveniente dall’esterno, invece, ci si deve rivolgere all’ARPA (Agenzia per la Protezione Ambientale) che ha il compito di effettuare controlli fonometrici.

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